Dopo i lavori serve rifare l’Ape?
Il Decreto "Salva Casa" (DL 69/2024) rappresenta una svolta importante per i proprietari di immobili con piccole difformità edilizie. Una delle novità più rilevanti è l'introduzione di tolleranze maggiori che permettono di sanare irregolarità di modesta entità attraverso procedure semplificate come la CILA in sanatoria. Questa misura consente di regolarizzare facilmente le difformità minori, evitando sanzioni severe.
Un aspetto fondamentale del decreto riguarda la Certificazione Energetica (APE). L’obbligo di rifare l'APE sorge solo se le modifiche apportate all'immobile, come l’ampliamento della superficie o la sostituzione degli impianti, hanno un impatto diretto sull'efficienza energetica. Anche se non obbligatorio, un aggiornamento dell'APE può essere utile per ottenere una valutazione energetica più accurata, soprattutto in un mercato immobiliare sempre più attento alla sostenibilità e all'efficienza energetica.
In sintesi, il Decreto "Salva Casa" facilita la vita ai proprietari di immobili con piccole difformità e fornisce linee guida chiare su quando è necessario aggiornare la certificazione APE. Per chi ha subito modifiche significative, è fondamentale verificare se l'APE deve essere aggiornato per evitare sorprese in fase di vendita o affitto dell’immobile.
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